Cucù, io sono Ilaria, ma anche Reve
Sono una fotografa, anche se non mi occupo di mera fotografia.
Sono specializzata in ritrattistica ambientata e in strategie fotografiche identitarie.
Quello che faccio è tradurre l’identità dei Personal Brand, o dei progetti che seguo, in materia visiva attraverso immagini dense di significato e altamente simboliche.
Da qualche anno ormai, sono anche una formatrice e ne vado tanto fiera, perché adoro mettermi al servizio degli altri e condividere le conoscenze che mi hanno portata ad essere la professionista che sono oggi.
La mia missione è abbattere le barriere dell’incomunicabilità e rendere visibile quello che spesso visibile non è.
Il mio motto è “la fotografia è un atto relazionale” e ne sono fermamente convinta, perché è solo nella relazione profonda con l’Altro che si può cogliere il senso del suo messaggio per poi tradurlo con cura e ridonarlo all’esterno.
Amo il vintage, stare nella natura e prestare la mia voce a chi non può, o non ha il coraggio, di farsi sentire.
Fa parte della mia filosofia professionale (e personale) non attuare ritocchi, perché la mia fotografia rivendica i particolari, unici e personali, che la società chiama difetti.
Il confine tra Ilaria e Reve è molto sottile.
Io sono questo e molto di più…
e quando non lavoro:










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Si chiama come me, Reve, ed è il mio spazio in cui dò voce al mio essere chiacchierona. Merita un ascolto solo per la sigla, creata da Gerardo Bergamo apposta per questo progetto.